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louesa.
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IL TESORO DI OSTIGLIA SUL PO:
Un tesoro nel fiume! La Wehrmacht! Un Metal Detector (forse uno dei primi in circolazione).
Qui l’uomo che ha seppellito il forziere ha un grado, un nome e un cognome: si tratta del caporale Wilhelm Hutcheson di Hannover. Le truppe tedesche, ormai in rotta, giungono sulla riva destra del Po il 23 aprile 1945. La Wehrmacht è ormai in piena dissoluzione e il passaggio del fiume – senza l’aiuto del Genio pontieri, finito chissà dove – si presenta come un’impresa disperata. Eppure bisogna arrivare sull’altra sponda, e al più presto, perché il cielo è pieno di cacciabombardieri alleati in picchiata, mentre da sud premono le truppe della 5° armata americana.
Così gli orgogliosi reparti, reduci dai combattimenti della Linea Gotica, sono costretti ad attraversare il fiume con mezzi si fortuna: barche, chiatte, zatteroni, battellini pneumatici. I camion, i mezzi corazzati, l’artiglieria pesante e le munizioni restano sulla riva destra, abbandonati. Per superare il Po, così alla spicciolata, i tedeschi impiegano due giorni: e l’esercito che si raduna alla fine sulla riva sinistra nei pressi di Ostiglia è ormai un accozzaglia di militari con armamento leggero, che pensa soltanto a raggiungere nel più breve tempo possibile i valichi con l’Austria.
Fra loro c’è anche il caporale Hutcheson che – insieme con tre coscritti – ha ricevuto dal comando di battaglione l’ordine di portarsi dietro una cassa chiusa da un lucchetto. Ma lui non lo ha fatto. Gli hanno detto che dentro ci sono dei documenti riservati, ma la cosa non lo persuade: e la notte prima della traversata mentre i suoi compagni dormono, ha forzato il lucchetto per dare un’occhiata. Dentro, naturalmente, non ci sono carte, ma i soliti valori: banconote, monete, oro, gioielli… Hutcheson sa benissimo che la strada che porta alla salvezza oltre il Po pullula di partigiani: e non è affatto disposto a rischiare la pelle per cavare le castagne dal fuoco a qualcun altro.
La soluzione è quella di sempre: seppellire. E la cassa finisce in un tratto pianeggiante a poca distanza dalla riva, sotto un filare di pioppi. I tre coscritti – cui vien detto che bisogna nascondere i “documenti” per non farli finire in mano al nemico – sono ben lieti di sbarazzarsi di quell’impaccio, e scavano di buona lena nel terreno molle di riporto. Poi la fossa viene riempita e ricoperta con sterpaglia. Adesso si può anche passare il fiume.
L’ex caporale di Hannover ricompare nella zone di Ostiglia verso la fine degli Anni Cinquanta. Si presenta come “entomologo” e passa lunghe giornate sull’altra riva del Po alla ricerca di insetti. Estate dopo estate il tedesco ricompare per trascorrere in questo modo le sue vacanze intelligenti, come si direbbe oggi. La gente del luogo poco a poco s’abitua alla sua presenza, e l’osserva senza troppa curiosità mentre condsuce la sua caccia sulle sponde del fiume.
La verità viene a galla solo nel 1967, quando l’ex caporale, decide di chiedere aiuto a un abitante della zona. La scelta cade su Gino Doffini, un fiumarolo di 40 anni da cui col tempo è diventato intimo amico. Hutcheson ha una mappa, ma il suo socio la mette da parte con impazienza. Se i fiumi sono tutti traditori, il Po è certo il più turbolento: con i suoi gorghi scava in continuazione buche profonde e le riempie alla fine di ogni inverno divorando e ricostruendo continuamente chilometri e chilometri di sponda. Per non parlare delle alluvioni come quella del 1951, per esempio, che ha rotto gli argini solo nel Polesine, ma che ha profondamente modificatoanche il percorso del fiume nell'’rco piemontese, lombardo ed emiliano. I pioppi, poi, non vogliono dire assolutamente nulla. Le rive del Po sono affollate di pioppi, e per di più questi alberi vengono periodicamente tagliati per alimentare le cartiere. La sola speranza – sostiene Doffini – è tentare di ricostruire per quel che è possibile l’antica fisionomia del fiume parlando con i contadini, e poi setacciare la sponda meridionale per un lungo tratto da Quingentole a Carbonara di Po per almeno una ventina di chilometri. Per questo lavoro, però, ci vogliono almeno altre sei o sette persone.
Così il gruppo aumenta perché a Hutcheson e Doffini ben presto si uniscono altri sei volenterosi, i cui nomi vengono immortalati nell’Albo d’Oro dei cercatori italiani di tesori dai cronisti dei principali giornali del nord, attratti dalla speranza di uno scoop: Dimer Rossi, Renato Spaggiari, Mario De Marchi, Bruno Pradella, Alfiere Corsini, Giorgio Fornaciari.
Senza più paraventi entomologi, i “magnifici otto” cominciano la ricerca, scandagliando le sponde, e saggiando il fondo con lunghi tondini di ferro. La caccia dura infruttuosamente tutta l’estate. L’anno successivo l’ex caporale fa la sua consueta riapparizione armato anche di un metal detector e la ricerca riprende. Da allora gi “otto di Ostiglia” hanno perseverato per alcuni anni, prima di darsi per vinti. Il Po ha restituito di tutto: armi, elmetti, biciclette, carcasse d’auto, attrezzi agricoli, persino un carro armato! Ma la cassetta con il famoso tesoro non è tornata alla luce.
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Mi mancavano i tuoi racconti Max.
Molto interessante. -
louesa.
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Ciao Danilo! Come vedi ogni occasione è buona 
Poi, con una stanza che si chiama in questa maniera non potevo certo tirarmi indietro!
Ciao e alla prossima!
PS: Mi raccomando, quando passi dal lavoro fammi un fischio che ci facciamo il solito caffè!. -
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CITAZIONE (louesa @ 24/11/2006, 20:49)Ciao Danilo! Come vedi ogni occasione è buona Poi, con una stanza che si chiama in questa maniera non potevo certo tirarmi indietro!
Ciao e alla prossima!
PS: Mi raccomando, quando passi dal lavoro fammi un fischio che ci facciamo il solito caffè!
Sarà un piacere. -
DI GIOIA.
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secondo me apparte che non lo troveranno più e poi con il po in continuo movimento.....e molto difficile
e poi ho sentito dire che lo hanno trovato..........bhooooo una verita' non la sapremo mai. -
paolo059.
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secondo me apparte che non lo troveranno più e poi con il po in continuo movimento.....e molto difficile
e poi ho sentito dire che lo hanno trovato..........bhooooo una verita' non la sapremo mai
non si sa mai....
è sempre bello sognare....
e penso che noi dectoristi siamo sognatori incalliti...
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raiti roberto.
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bella storia ,si efettivamente se si lascia sempre un sogno a portata di mano ci rende piu' assidui alla ricerca. . -
DI GIOIA.
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bella storia ,si efettivamente se si lascia sempre un sogno a portata di mano ci rende piu' assidui alla ricerca.
certo ti da lo stimolo giusto della scoperta e della ricerca. -
kingmetal.
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La storia la conosco e avevo affermato a suo tempo che quando andrò in pensione..........sarò il primo a ricercare il tesoro .... perché 
io sono un uomo fortunato. ............................. -
DI GIOIA.
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La storia la conosco e avevo affermato a suo tempo che quando andrò in pensione..........sarò il primo a ricercare il tesoro .... perché
io sono un uomo fortunato. ............................
pero' andiamo insieme io scavo e tu porti la fortuna
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Anche a me han detto che c'è un carro armato sul fondo del pó in zona ostiglia. . -
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Bel racconto 😉 . -
spaggio73.
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Ostiglia è' vicina alle mie zone....... un giretto ogni tanto ....... si sa' mai....
Se c'è qualche mantovano tra voi, organizziamo un' uscita ?????. -
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Io son del lago di garda,ma la morosa era di sermide e ogni tanto son da quelle parti a pescare.
Però sulle rive del pó bisogna stare attenti a picconare mi sa... -
spaggio73.
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Diciamo che in alcuni punti si può fare boom....... Abiti in una bella zona X la ricerca col metal..... Io abito tra mn e cr...... Se volete organizzare un'uscita in gruppo e volete un'intruso, sempre disponibile..... buona serata .... .
Ostiglia sul Po |
